• Direzione&GestioneSi tratta di corsi rivolti al management delle imprese sociali di comunità sia a livello operativo che di quadri intermedi, con lo scopo di potenziare le specifiche competenze gestionali ed operative.Leggi tutto

  • Sviluppo&InnovazioneSono proposte formative orientate a sviluppare le competenze strategiche e tecnico operative necessarie per la promozione dello sviluppo delle imprese sociali di comunità, sia per quanto riguarda gli aspetti d’impresa...Leggi tutto

  • SicurezzaFra gli obblighi e le indicazioni fornite dal Testo Unico per la Sicurezza sul lavoro, di primaria importanza sono quelle che riguardano la formazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Leggi Tutto

  • ServiziSi tratta di servizi integrativi alla proposta formativa vera e propria, ed hanno lo scopo di esplorare la domanda ed il bisogno formativo espressa da una organizzazione e di promuovere la progettazione specifica attorno ad eventuali peculiari domande.Leggi tutto

Smart working: ora c'è il bando di Regione Lombardia

E' stato pubblicato il bando di Regione Lombardia per la promozione dello smart working. (link)

Prevede contributi per le imprese allo scopo di acquisire consulenze per formazione, adozione del piano, stesura dell'accordo aziendale e/o del regolamento e l'acquisto di beni. L'accesso alla opportunità è possibile attraverso gli operatori che dispongono dell'accreditamento regionale sia alla formazione che al lavoro. Quale momento, ahinoi, migliore di questo per metterci la testa ? ... Scuola di Impresa Sociale è a disposizione di cooperative ed imprese per accedere a questa importante opportunità!

scriveteci per saperne di più a info@scuolaimpresasociale.org

#smartworking #telelavoro

Green: nuovo eldorado dell’occupazione,prodotti,riciclati

"La Pubblica Amministrazione orienti la spesa anche su prodotti : nascerebbero 80.000 nuovi occupati in 3 anni"
 
«Da rifiuto a risorsa che fa bene alle imprese e all’ambiente si può. La plastica raccolta può dare vita a oggetti green che possono essere inseriti tra gli acquisti della Pa la cui spesa annuale ammonta a oltre 170 miliardi. Se di questi se ne destinassero 20 miliardi, attraverso gare di appalto e public procurement, all’acquisto di prodotti nati da plastica riciclata si genererebbe nuova occupazione, che tra filiera diretta e indiretta, creerebbe lavoro per circa 80.000 persone in meno di 3 anni».

È la richiesta di Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi nel corso di “Green deal: il lavoro al centro”, il seminario in corso a Firenze dove i settori della produzione lavoro e servizi, dell’agroalimentare e della pesca di Confcooperative si confrontano con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

«La spesa pubblica e il public procurement possono e devono essere sempre più volano di sviluppo e moltiplicatore di ricchezza ed evitare la tentazione di internalizzare i servizi. Oltre alle cifre conta soprattutto la qualità della spesa. Incoraggiare gli acquisti green fa bene alle imprese, all’economia e all’ambiente se pensiamo che nello scenario di riscaldamento globale le stime dei danni da disastri climatici nei paesi del G20 sono pari a oltre il 4% del loro Pil. Incoraggiare l’economia verde – dice Stronati – è un investimento non una spesa, così come prevedere dei meccanismi di incentivi e dei premi di produttività per le imprese più impegnate nella sostenibilità e che creano occupazione nel green».

In tema di new green Deal, Giorgio Mercuri, presidente di Confcooperative - Fedagripesca, sottolinea che «La filiera cooperativa lavora da tempo per un’agricoltura più sostenibile sia con progetti volti a ridurre le emissioni di CO2 grazie a impianti di produzione di biometano, sia nell’ottimizzazione di risorse idriche con l’agricoltura di precisione che nelle coltivazioni orticole riduce di almeno il 40% il consumo di acqua. Sosteniamo le nostre imprese nel realizzare strumenti che consentano al consumatore di misurare quanto viene fatto in termini di sostenibilità e scegliere consapevolmente i prodotti. Per questo riteniamo

fondamentali politiche pubbliche che spingano verso una logica d’incentivazione degli investimenti e siamo preoccupati per “plastic tax” e “sugar tax“ prive di ogni effetto positivo sull’ambiente e che, se non opportunamente ripensate, rischiano di pregiudicare la sostenibilità economica delle nostre imprese, con implicazioni anche sui percorsi di sviluppo in termini ambientali e sociali».

Tra i materiali a basso impatto ambientale e la raccolta dei rifiuti Paolo Tiozzo vice presidente di Confcooperative Fedagripesca ha messo in evidenza come «I pescatori sono i veri guardiani del mare. Hanno raccolto in poco tempo plastica pari a 2miloni e mezzo di cottonfioc, ben 170 mila bottiglie di plastica. Il vero problema sorge nel momento in cui il rifiuto arriva in banchina e deve essere smaltito. Per molti Comuni marinari si tratta di un aggravio di costi che spesso è troppo oneroso per le loro casse. Manca un anello importante della filiera: chi ritira il rifiuto e lo conferisce in discarica».

Focus Censis – Confcooperative: entro il 2023 ogni 5 nuovi posti di lavoro arriveranno dal green che già oggi vale il 2,4% del PIL

Il green è il nuovo eldorado dell’occupazione italiana, da oggi al 2023 ogni 5 nuovi posti di lavoro creati dalle imprese attive in Italia 1 sarà generato da aziende ecosostenibili: oltre il 50% in più di quelli generati dal digitale, che non riuscirà ad andare oltre 214mila nuovi occupati, e il 30% in più di quelli prodotti dalla tutte le imprese della filiera salute e benessere, che si attesterà a quota 324 mila assunzioni. Lo dice “Smart & Green, l’economia che genera futuro”, uno studio Censis Confcooperative.

Focus Censis – Confcooperative: entro il 2023 ogni 5 nuovi posti di lavoro arriveranno dal green che già oggi vale il 2,4% del PIL

Il green è il nuovo eldorado dell’occupazione italiana, da oggi al 2023 ogni 5 nuovi posti di lavoro creati dalle imprese attive in Italia 1 sarà generato da aziende ecosostenibili: oltre il 50% in più di quelli generati dal digitale, che non riuscirà ad andare oltre 214mila nuovi occupati, e il 30% in più di quelli prodotti dalla tutte le imprese della filiera salute e benessere, che si attesterà a quota 324 mila assunzioni. Lo dice “Smart & Green, l’economia che genera futuro”, uno studio Censis Confcooperative.

Toscana, i casi cooperativi virtuosi presentati al ministro Costa

Cooperativa Sociale PARVUS FLOS: Costituita nel 1999 a Radicondoli (SI) la cooperativa sociale Parvus Flos occupa 18 persone (il 30% dei quali è socialmente svantaggiato) è tra i principali produttori di basilico del centro Italia, con 45 tonnellate confezionate e circa 500.000 vasetti commercializzati in un anno. La cooperativa utilizza un impianto geotermico per il riscaldamento degli ambienti di coltivazione e un impianto fotovoltaico per abbattere il consumo di energia elettrica. Così evita di immettere nell’atmosfera 2.000 tonnellate di Co2 all’anno.

Cooperativa CAP Prato: Con 50 milioni di km percorsi ogni anno dalla sua flotta attiva in 8 province, 500 occupati e 320 soci la cooperativa Cap di Prato collega i toscani che vogliono muoversi utilizzando i servizi di trasporto pubblico. Costituita nel 1945, negli ultimi anni ha deciso di puntare sulla mobilità sostenibile per ridurre l’impatto ambientale del trasporto su gomma. Ha da poco acquistato un bus elettrico che sta sperimentando sulle strade della provincia di Prato organizzando una serie di iniziative che hanno coinvolto enti, scuole e cittadini con l’obiettivo di avviare un dibattito, sul futuro della mobilità.

Cooperativa Ciclat Val di Cecina: Con oltre 300 occupati impegnati nell'ambito del terziario avanzato, Ciclat Val di Cecina è tra le realtà cooperative più significative del mercato dei servizi in ambito regionale. Nata nel 1985 nei primi anni di attività si è occupata giardinaggio, pulizie civili e industriali. Anticipando l’evoluzione del mercato dopo un decennio ha deciso di diversificare estendendo la sua operatività anche nelle bonifiche ambientali da amianto, facchinaggio, portierato e ristorazione.

Cooperativa San Leopoldo: Costituita nel 1999, associa pescatori laureati in diverse discipline ed è attiva nel ripopolamento di specie ittiche pregiate e nella gestione in aree di tutela ambientale. La cooperativa, socia del C.I.R.S.PE. (Centro italiano ricerche e studi per la pesca), sostiene la ricerca scientifica, per una pesca sempre più sostenibile. Da qui la scelta di adottare, su base, volontaria ami circolari per la pesca del pesce spada, mettendo fine alla cattura accidentale di tartarughe marine. Sempre sul piano della sostenibilità, i pescatori hanno puntato su strumenti da pesca altamente selettivi per la cattura delle telline, così da tutelare gli esemplari più piccoli.

Giornata di formazione gratuita su D&I a Milano con il progetto SENSENET

La Fondazione Giacomo Brodolini lancia una Call per coinvolgere in un percorso innovativo manager e responsabili delle risorse umane appartenenti a imprese sociali e organizzazioni attive nel terzo settore.

I candidati selezionati parteciperanno a un corso pilota di formazione gratuito di una giornata sui temi legati a Diversity & Inclusion (D&I) e alla gestione delle risorse umane all’interno della propria organizzazione.

L’attività è promossa nell’ambito del progetto SENSENET, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Erasmus +, e realizzato da Fondazione Brodolini insieme ad altre sei organizzazioni provenienti da Danimarca, Francia, Portogallo e Romania. Obiettivo del progetto è quello di favorire la creazione di un network a supporto di manager e HR delle imprese dell'economia sociale, per affrontare le sfide nel recruitment e il coinvolgimento delle persone vulnerabili all’interno delle loro organizzazioni.

 

Chi cerchiamo

Cerchiamo 20 candidati interessati ai temi della D&I, tra manager, responsabili delle risorse umane, formatori che operano in imprese sociali e organizzazioni del terzo settore (con almeno 5 dipendenti).

Una quota pari al 20% dei posti è dedicata a giovani imprenditori/imprenditrici che abbiano avviato una startup o un’impresa nell’ambito dell’innovazione sociale.

 

Cosa offriamo

I beneficiari selezionati avranno la possibilità di partecipare al Pilot testing di una giornata che riguarderà una selezione dei contenuti relativi al corso di formazione offerto da SENSENET, che si terrà il 25 febbraio 2020 dalle 13:00 alle 19:00 presso il Milano Luiss Hub for makers and students, via Massimo D’Azeglio, 3 20154 Milano.

Inoltre, verrà data la possibilità di conoscere e testare il Performance Assessment Tool, per

un’autovalutazione sui bisogni formativi personali in ambito Diversity & Inclusion.

Il corso completo di 60 ore sarà fruibile online, in modalità blended learning, dalla seconda metà del 2020 su una piattaforma dedicata.

Le attività permetteranno ai partecipanti di entrare in contatto con il network transnazionale creato attraverso le attività del progetto e opportunità internazionali.

 

Partecipazione e Selezione

Per partecipare alla call occorre compilare il modulo di adesione entro le ore 24.00 del giorno 19 febbraio 2020.

I partecipanti selezionati verranno contattati via e-mail entro il 21 febbraio 2020. La selezione avverrà sulla base dei materiali inviati, ma in alcuni casi, la commissione selezionatrice potrà chiedere un colloquio via Skype.

Ai partecipanti verrà richiesto di firmare una dichiarazione di impegno a garanzia della propria disponibilità a partecipare a tutte le attività previste dal programma.

I partecipanti potranno inoltre usufruire di uno sconto sulla quota di iscrizione per partecipare alla X edizione del Master in Diversity Management e Gender Equality, organizzato dalla Fondazione Brodolini.

Per maggiori informazioni scrivere a buonanno@fondazionebrodolini.eu

 

Il futuro della gig economy? È cooperativo

Non ha dubbi Paolo Venturi, direttore di Aiccon: «con la sentenza della Cassazione che impone per i riders lo stesso trattamento dei dipendenti suboridinati i grandi player che facevano profitto grazie al lavoro a basso costo vedono il proprio modello andare in crisi. Si aprono così scenari molto interessanti per il platform cooperativism che può essere la risposta passando dall'idea di low cost a quella di low price»

Anche i rider devono godere delle stesse tutele previste per il lavoro subordinato. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso di Foodora contro la sentenza con cui la Corte d'appello di Torino aveva riconosciuto a cinque ex rider parità economica rispetto ai lavoratori subordinati del settore della logistica, con tredicesima, ferie e malattie pagate. «Al verificarsi delle caratteristiche delle collaborazioni» individuate nell'articolo 2, comma 1, del Jobs Act, «la legge ricollega imperativamente l'applicazione della disciplina della subordinazione», si legge nella sentenza. Una novità che avrà un impatto importante sulla gig economy e che pone una domanda sostanziale: un modello che fa dello sfruttamento del lavoro a basso costo il proprio vantaggio competitivo è sostenibile quando quel vantaggio competitivo venisse meno? Ne abbiamo parlato con il direttore di Aiccon, Paolo Venturi. 

Qual è la grande novità che introduce questa sentenza?
Di fatto dice che non c’è una terra di mezza tra autonomi e lavoro subordinato. Non esiste una terza via. Si è arrivati al dunque. Prima ci sono state delle carte territoriali, come quelle di Bologna e Napoli, sui diritti dei riders che provavano a spingere i grandi player e migliorare al trattamento dei lavoratori. Adesso c’è addirittura una sentenza che sancisce che il trattamento, anche se vengono considerati lavoratori autonomi, deve ricalcare la tutela dei subordinati. L’orizzonte apre a due grandi sfide: una è contrattuale e l’altro imprenditoriale.

Cominciamo da quella contrattuale…
Ci sono dei passi da fare enormi dal questo punto di vista. È inutile guardare a questi lavori prescindendo dalla tipologia d’impresa. Sono aziende che nella misura in cui dovessero allineare i propri lavoratori a lavoratori tradizionali non sono più in grado di essere competitive e quindi sono persone che perderanno il lavoro. Sono modelli di business costruiti sul fatto che è l’app che gestisce le persone. Le persone sono un flusso in cui per altro la continuità lavorativa non è interessante. Una distopia che va corretta.

Quali passi?
Abbiamo i sindacati che devono aprirsi a una nuova generazione di contratti che, se da un lato devono certamente garantire una serie di elementi di tutela, dall’altro non possono essere ancorati ad un uso del tempo tradizionale. Se si va a parlare con questi lavoratori si scopre che per loro la temporaneità di questi impieghi come un valore. I sindacati sono chiamati a inventarsi nuovi contratti ibridi che cambiano filosofia e non si basa più sul paradigma del salario per tempo.

La seconda grande sfida?
Il problema si può affrontare dal punto di vista dei contratti, come dicevamo, altrimenti si deve guardare al modello di impresa. E qui un neo mutualismo può essere la risposta. Perché questo tipo di tutele si possono avere se sei socio. Si passa dall’app che gestisce le persone alle persone che sono proprietarie dell’app. Si chiama in causa fortemente, quando si parla di gig economy, il tema della governance. Una cooperativa di rider potrebbe essere la soluzione al problema. E in Europa esistono già degli esempi. Esiste la Fédération Europèenne CoopCycle a cui partecipano diverse città europee. Si va da Grenoble a Madrid, passando per Liège, Montpellier e Poitiers. Se a Bruxelles c'è la cooperativa Molenbike a Barcellona ex rider di Foodora hanno creato Mensakas mentre a Verona c’è Food4Me, una cooperativa di riders nata con il supporto di Confcooperative Verona e Cisl.

Ma perché per le grandi compagnie le tutele e il costo del lavoro diventano un problema mortale e invece per una cooperativa non sono un’obiezione alla competitività?
Il fatto di essere socio è dirimente. Naturalmente va pensato come. Ma un conto essere solo dipendenti o essere anche imprenditori. Come tutti i soci di una coop di produzione lavoro potresti avere le tutele necessarie e puntare su un modello non costruito sul low cost ma sulla logica di low price. In cui il prezzo rimane relativamente più basso e quindi concorrenziale ma non c’è sfruttamento e la battaglia sul mercato si giocherebbe sul tema dei diritti: stimolando quello che Leonardo Becchetti chiamerebbe spesa con il portafoglio. Naturalmente non basta che i rider si auto organizzino

Cosa manca?
Il cambiamento dello scenario chiama fortemente in causa la cooperazione che non può esimersi dall’essere protagonista. Il platform cooperativismo deve prendere piede: abbiamo bisogno di costruire sin da subito delle piattaforme mutualistiche che siano tecnologiche. Non esiste solo il mondo dei rider. Quello è solo un piccolo pezzetto di gig economy. Si stanno aprendo gradi possibilità e nuovi bisogni. Vanno intercettati.

Articolo Publiccato su http://www.vita.it/it/article/2020/01/29/il-futuro-della-gig-economy-e-cooperativo/153907/

Il primo Social Innovation CAMPUS in MIND

5-6 febbraio 2020, dedicato al tema “Shared City _dal gioco alla realtà"

Il Social Innovation Campus è il primo Campus italiano sull’Innovazione Sociale dedicato, nella sua prima edizione, al tema “Shared City _dal gioco alla realtà"

Un evento internazionale per coinvolgere i GIOVANI e le NUOVE GENERAZIONI DI COOPERATORI in momenti di confronto, di sperimentazione e di gioco sui temi dell’Innovazione e dell’Impatto sociale e ambientale applicati al vivere nelle nostre città.

Un appuntamento annuale dedicato alle realtà del TERZO SETTORE e dell’ECONOMIA CIVILE, START UP e IMPRESE SOCIALI, UNIVERSITA’, CENTRI DI RICERCA e IMPRESE PROFIT per condividere e approfondire nuovi scenari e tecnologie funzionali alla collaborazione, alla co-progettazione e alla creazione di soluzioni innovative per dar vita a città accoglienti, sostenibili ed efficienti per tutti.

Una grande opportunità di contaminazione tra generazioni e mondi diversi che insieme possono perseguire i 17 obiettivi di sostenibilità dell’agenda 2030 in un contesto concreto: MIND Milano Innovation District, paradigma delle città del futuro.

 

REGISTRATI ORA!

Vi invitiamo a fare la pre-iscrizione al Social Innovation Campus
al link: https://sicampus.org/

per essere aggiornatI in tempo reale sul palinsesto delle iniziative e poter prenotare le specifiche attività a cui vi piacerebbe partecipare.

VAI AL PROGRAMMA IN PROGRESS!

Potete iniziare a visualizzare il programma ancora in progress a cui si aggiungeranno nei prossimi giorni altre interesanti iniziative a questo link

32 ore non stop con format di partecipazione innovativi e un grande coinvolgimento dei giovani.

Quando: Mercoledì 5 – Giovedì 6 Febbraio 2020

Per chi:

Il Campus è una iniziativa della Social Innovation Academy di Fondazione Triulza ideata per coinvolgere:

  • Studenti delle Scuole Superiori e Universitari (Link per saperne di più)
  • Nuove generazioni di Cooperatori
  • Organizzazioni dell’Economia Civile (Link alla Call dedicata alle Cooperative)
  • Organizzazioni del Terzo Settore ed Enti Filantropici
  • Università e Centri di Ricerca
  • Aziende interessate a promuovere esperienze e modelli di innovazione con forte impatto nell’ambito sociale e ambientale.

Obiettivi del Campus

  • Coinvolgere le nuove generazioni nei processi di sviluppo e di rigenerazione urbana con approcci innovativi e attenti all’impatto sociale e ambientale.
  • Contribuire dal basso alla creazione di città accoglienti, sostenibili ed efficienti per tutti.
  • Promuovere i valori della cooperazione in ambiti legati alle nuove tecnologie e le nuove professionalità.
  • Stimolare la contaminazione e la co-progettazione tra mondi e settori diversi.
  • Orientare e scoprire il ruolo delle nuove tecnologie nei diversi ambiti d’innovazione e d’impatto sociale.
  • Creare alleanze virtuose tra cooperazione, imprese tecnologiche e organizzazioni del terzo settore.

Temi e format
Nei due giorni del Campus saranno affrontate tematiche come la finanza d’impatto, l’open innovation, i data for good, le start up e il trasferimento tecnologico nel terzo settore, le imprese sociali, la misurazione dell’impatto sociale, la partecipazione attiva dei cittadini, le relazioni sociali nelle piattaforme digitali, l’innovazione contro le diseguaglianze, la sostenibilità ambientale. Sono previsti talk con testimonianze internazionali, workshop tematici e lectio magistralis, laboratori interattivi, un Hackathon, un’area espositiva esperienziale e un’area sport e relax.
Il ricco palinsesto è in costruzione e vanta già proposte da parte di Joint Research Centre della Commissione Europea, Fondazione Cariplo e Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale.

Percorsi per la partecipazione delle Scuole

Il Social Innovation Campus si configura come un’opportunità di orientamento per gli studenti delle Scuole Secondarie di II grado, di Formazione Professionale e IFTS, di tutti gli indirizzi. Due i percorsi per le scuole:

  • Percorso Hackathon (32 ore) dedicato alle classi 4° e 5° delle scuole secondarie di II grado, 4° anno di leFP e IFTS, (deadline 20 dicembre 2019)
  • Percorso Visita esperienziale, dedicato a tutte le classi, dalle 1°, delle scuole secondarie di II grado, di formazione professionale e percorso IFTS.

Posti limitati. Partecipazione gratuita. Iscrizioni già aperte. Approfondimenti e modalità di iscrizione al link:

Chi promuove il SOCIAL INNOVATION CAMPUS

Il Campus è promosso, in partnership con Arexpo e Lendlease, dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza, il cui Comitato Scientifico, presieduto dal professore Mario Calderini, è costituito da Università, Società Civile, Istituzioni Pubbliche, Imprese e tutti i protagonisti di MIND. Condividono i valori e gli obiettivi del Campus e lo sostengono in qualità di main sponsor Coopfond, Fondo Sviluppo e UBI Banca.

 

PER INFORMAZIONI SULLE MODALITA DI PARTECIPAZIONE CONTATTARE:

Fondazione Triulza: tel 02-39297777 - mail: marketing@fondazionetriulza.org

Solo per la partecipazione di Scuole e Studenti contattare: comunicazione@fondazionetriulza.org

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