Sarà l’evento conclusivo del Festival “Insieme senza muri” al via il 20 maggio. Il 23 giugno al Parco Sempione sarà apparecchiata una tavolata lunghissima per accogliere tutti gli ingredienti di una città il cui motto è “milanesi si diventa”. Piatti da condividere e raccontare con chi nel capoluogo lombardo è nato o è arrivato. E l’anteprima sono le cene condivise ideate dall’associazione Kamba
Esiste una ricetta capace di abbattere tutti i muri? A Milano sono convinti di sì. Ne sono così sicuri che al Parco Sempione il 23 giugno apparecchieranno una tavolata lunghissima per poter accogliere tutti i sapori e gli ingredienti di una citta “senza muri”, Milano appunto. Un pranzo aperto a tutti i milanesi, di nascita o di adozione, invitati a portare il piatto dell’infanzia da condividere con gli altri partecipanti per celebrare il carattere aperto, accogliente e internazionale di una città il cui motto è “milanesi si diventa”. Parafrasando il titolo di un musical di successo “Aggiungi un posto a tavola…” quella che viene proposta è un’iniziativa chiamata “Congiungi un posto in tavola” ed è la “Ricetta Milano” ideata dall’associazione Kamba con il Comune di Milano e la direzione creativa di Paolo Iabichino e con il contributo di centinaia di soggetti cittadini.
La tavolata del 23 giugno sarà il grande evento cittadino che chiuderà simbolicamente “Insieme senza muri”, il festival – in programma dal 20 maggio al 23 giugno organizzato dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Milano – dedicato al tema dell’integrazione. Un evento corale della città allestito per accogliere gli ospiti provenienti da tutti i mondi e comunità della città, dalle multinazionali al mondo dell’artigianato, dalle startup ai centri di ricerca, dalle scuole alle social street, dai centri di accoglienza dei richiedenti asilo agli studenti Erasmus, dalle comunità straniere alle associazioni e alle famiglie
«Il progetto ruota attorno al concetto di Milano città aperta, accogliente, internazionale che, grazie alla migrazione interna, nell’ultimo secolo ha saputo proporsi come motore economico e culturale d’Italia», spiega Emanuela Vita, presidentessa e fondatrice di Kamba: «Milano è una delle città italiane che meglio ha risposto all’emergenza migranti negli ultimi anni. Le geografie dei partecipanti e le ricette dei piatti tesseranno la trama per una narrazione di Milano come città dall’identità permeabile, che riflette su se stessa e celebra il proprio carattere: perché “Milanesi si diventa”».
Esiste una ricetta capace di abbattere tutti i muri? A Milano sono convinti di sì. Ne sono così sicuri che al Parco Sempione il 23 giugno apparecchieranno una tavolata lunghissima per poter accogliere tutti i sapori e gli ingredienti di una citta “senza muri”, Milano appunto. Un pranzo aperto a tutti i milanesi, di nascita o di adozione, invitati a portare il piatto dell’infanzia da condividere con gli altri partecipanti per celebrare il carattere aperto, accogliente e internazionale di una città il cui motto è “milanesi si diventa”. Parafrasando il titolo di un musical di successo “Aggiungi un posto a tavola…” quella che viene proposta è un’iniziativa chiamata “Congiungi un posto in tavola” ed è la “Ricetta Milano” ideata dall’associazione Kamba con il Comune di Milano e la direzione creativa di Paolo Iabichino e con il contributo di centinaia di soggetti cittadini.
La tavolata del 23 giugno sarà il grande evento cittadino che chiuderà simbolicamente “Insieme senza muri”, il festival – in programma dal 20 maggio al 23 giugno organizzato dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Milano – dedicato al tema dell’integrazione. Un evento corale della città allestito per accogliere gli ospiti provenienti da tutti i mondi e comunità della città, dalle multinazionali al mondo dell’artigianato, dalle startup ai centri di ricerca, dalle scuole alle social street, dai centri di accoglienza dei richiedenti asilo agli studenti Erasmus, dalle comunità straniere alle associazioni e alle famiglie
«Il progetto ruota attorno al concetto di Milano città aperta, accogliente, internazionale che, grazie alla migrazione interna, nell’ultimo secolo ha saputo proporsi come motore economico e culturale d’Italia», spiega Emanuela Vita, presidentessa e fondatrice di Kamba: «Milano è una delle città italiane che meglio ha risposto all’emergenza migranti negli ultimi anni. Le geografie dei partecipanti e le ricette dei piatti tesseranno la trama per una narrazione di Milano come città dall’identità permeabile, che riflette su se stessa e celebra il proprio carattere: perché “Milanesi si diventa”».
«Ricetta Milano vuole essere un processo partecipativo già sperimentato a Milano a partire da Expo Milano 2015 con il progetto “Le cene di Kamba”. Ogni commensale offre il suo piatto dell’infanzia, quello dal quale si sente più rappresentato, ne racconta la storia agli altri commensali e ascolta quella dei vicini attivando così un processo di scambio intimo. Simbolo della giornata sarà proprio la “schiscetta”, il portavivande iconico del boom economico milanese, che è parte integrante della storia e dei processi sociali della città. L’empatia sarà protagonista, parteciperanno anche dei testimonial, personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, della moda, del design che, pur non essendo nati a Milano, rappresentano la città in Italia e nel mondo», conclude Emanuela Vita.
L’associazione Kamba nel 2016 ha ricevuto dal Comune di Milano il premio come migliore pratica cittadina nell’ambito della Food Policy per il progetto Kamba Food. Cuore e il motore delle attività dell’associazione sono i corsi di formazione professionale di alta cucina afro, volti a far emergere le potenzialità dei ragazzi migranti e richiedenti asilo, aiutandoli nel percorso di integrazione oltre che nella valorizzazione delle loro identità
Online sul sito di “Ricetta a Milano” è possibile non solo aderire alla tavolata del 23 giugno, ma anche segnalare la propria disponibilità a ospitare una cena a partire dal 21 maggio o rendersi disponibili come volontari sia per il festival sia per l’evento di Parco Sempione.
Articolo: Pubblicato su vita.it